Mai sentito parlare della Canihua o Kaniwa? Si tratta di uno pseudo cereale, stretto parente della quinoa e come questa tipico del Sudamerica. In genere non consiglio di consumare abitualmente alimenti che vengono dall’altra parte del mondo, sia per una questione ecologico-logistica, sia perché credo che ogni cosa che ci serve per vivere armoniosamente nel nostro ambiente la possiamo trovare proprio qui, in ogni stagione.

Tuttavia, se non siamo malati o sottoposti a cure particolari, credo anche che faccia molto bene allo spirito un fuoriprogramma ogni tanto! Per questo motivo qualche volta va bene usare le spezie, il cioccolato, il caffè e anche la Canihua, per curiosità e perché possiamo anche sentirne il bisogno in certi momenti.

canihua senza glutine

A me capita, ad esempio, quando sono sotto stress: la sera per allentare la tensione spesso mi viene voglia di bere un bicchiere di birra (quella buona eh!) o di un dolce al cioccolato. Questa voglia è ovviamente un bisogno di yin che il mio corpo richiede per compensare una condizione un po’ troppo yang. Un fuoriprogramma è qualcosa di eccezionale, perciò se la condizione yang è una costante di tutti i giorni, questa non può essere la soluzione – l’unico modo per tornare all’equilibrio è rimuovere la causa!

La Canihua è simile alla quinoa sia nell’aspetto – è solo molto più piccola – che nei nutrienti. Infatti è ricca di proteine, pur non essendo un legume, contiene calcio, vitamina E, magnesio ed è invece del tutto priva di saponine, ovvero gli anti nutrienti che rendono la quinoa amara. La Canihua è senza glutine e le coltivazioni sono piuttosto semplici da gestire, anche sulle alte montagne peruviane, perché sono piante molto resistenti alle basse temperature.

La Canihua si cucina come la quinoa e l’amaranto, bollita in acqua e poi condita in insalata o con le verdure saltate, ma per il fuoriprogramma di questa settimana ho deciso di provare a farne un dolce. Quando l’ho cucinata la prima volta, mi sono stupita del profumo di nocciole tostate che la caratterizza, perciò ho fatto una veloce ricerca nelle ricette peruviane e ho trovato che non è insolito mangiarla nei dolci! In particolare ho scelto un dolce al cucchiaio che si chiama Mazamorra de Cañihua, ovvero budino di Canihua, con il cacao e qualche spezia. L’ho personalizzato e fatto diventare completamente vegan. Il sapore è davvero eccezionale, l’aroma di tostato che si avverte cuocendo la Canihua si sposa perfettamente con il cacao e le spezie.

Auguro un buon fuoriprogramma a tutti… io mi godo il mio!

canihua senza glutine

Budino peruviano alla Canihua

Mazamorra de Cañihua

500 ml di latte di soia
2 C di cacao amaro
1 c di agar agar in polvere
½ T di Canihua bollita in acqua leggermente salata (rapporto 1:3)
80 g di malto di riso (sciroppo di riso per la versione glutenfree)
4 grani di pepe cubebe (aromatico)
2 chiodi di garofano interi
1 C di cannella in polvere
3 baccelli di cardamomo
Un pizzico di sale

Dopo averla sciacquata, far lessare la Canihua nel triplo dell’acqua (sono più che sufficienti 40 g perché rende molto).
A parte, stemperare l’agar agar in poco latte di soia. Versare il latte restante in una casseruola, aggiungere le spezie e il sale e sbattere bene per sciogliere i grumi del cacao. Accendere il fuoco e portare a ebollizione facendo attenzione che il latte non fuoriesca. Cuocere a fiamma bassissima coperto per 5 minuti. Rimuovere le spezie intere. Aggiungere l’agar agar sciolto, la Canihua e il malto, far riprendere il bollore e cuocere per altri 5 minuti. Spegnere il fuoco e versare nelle coppette. Servire con una spolverata di cacao.

 

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Budino peruviano di canihua e cacao

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