Spero con questo post del venerdì santo di non arrivare troppo tardi. Vi vorrei suggerire un menu di Pasqua vegan e cruelty free, perché purtroppo non basta urlare a squarciagola contro il terrorismo di noi umani contro gli indifesi, innocenti e assolutamente ignari animali. Sto parlando ovviamente degli agnelli e dei capretti, di neonati che vengono fatti nascere per morire. Così passo direttamente “all’attacco”, proponendo un’alternativa più allettante possibile (visto che qualche furbone populista ha fatto audience con lo slogan “La guerra dei vegani contro gli agnelli”… che semmai sarebbe PRO-AGNELLI ndr.).
Non sopporto di leggere la parola sacrificio quando parliamo di veri e propri stermini: “il sacrificio dell’agnello” o “l’agnello sacrificale”, suona così solennemente biblico, da sembrare giusto. Ma diamine, siamo già costretti a convivere gomito a gomito con la violenza, ogni giorno e in ogni dove; c’è proprio bisogno di aggiungerne dell’altra? Così ingiustificata, scandalosamente sotto la luce del sole: violenza sbattuta in vetrina nelle macellerie, confezionata e incellophanata, ordinatamente disposta nel banco frigo del supermercato, accatastata a migliaia di pezzi nei magazzini, imbrattata sui muri e i pavimenti dei mattatoi, appesa a testa in giù e lasciata lì.
La verità è che non c’è un perché in tutta questa faccenda: perché ci ostiniamo a mangiare gli agnelli? Perché non ci mangeremmo mai i gattini, i cuccioli di cane, i pettirossi, le tortorelle, ma gli agnelli e i capretti sì?
Non vi ho persuaso, scommetto. Quando uno è abituato, e non vede motivo di cambiare le proprie abitudini, e soprattutto non vuole cambiare, è quasi sempre inutile insistere. Queste persone dovrebbero comunque avere il diritto di sapere da dove viene quello che chiamano cibo: ci sono testi, foto e video che lo spiegano. Siate coerenti: guardateli e poi fate la vostra scelta. Senza sapere, non sarà mai una vostra scelta quella di mangiare agnelli e capretti, ma una scelta di altri – dell’industria alimentare, per esempio, che ha tutto linteresse a nascondere queste foto e questi video… perché secondo voi?
Ma ecco la mia mossa d’attacco in questa guerra senza armi né violenza: un’ampia scelta sostenibile per il vostro menu di Pasqua vegan e cruelty-free!
Antipasti
Jelly di carota e caponatina agrodolce
Tarte con chutney di zucca e chips di daikon
Insalata di cous cous integrale con ceci neri in zucchina tonda
Crema tiepida di sedano rapa alla combava
Primi
Orecchiette in crema di asparagi e tofu affumicato
Gnocchi di batata al pesto di ortiche
Ravioli alla crema di marroni con pesto di cavolo nero
Risottino allo zafferano marocchino, zucchine e rucola
Risotto ai carciofi mantecato con crema di anacardi
Secondi
Tofu all’aglio con salsa verde
Tofu al curry con porri, zenzero e lime
Lenticchie speziate con polenta bianca alla piastra
Crocchette di lupini e alghe con salsa al wasabi
Dolci
Crostata morbida con nocciole, cioccolato pere
Bavarese di pere, mandorle e zenzero
Cous cous dolce di fragole e nocciole su gelo di melone bianco
La tua “iniziativa” mi piace. Come sempre sai colpire e sostenere egregiamente principi di tutto rispetto. Proverei ciascuno dei tuoi piatti. Forse in un anno riuscirei ad assaggiare tutto
Meravigliosa Silvia, ti abbraccio e ti auguro una serena Pasqua.