Oggi, niente cucina curativa, occasionale, di magro, festaiola, strampalata. 
Oggi solo pasta al sugo. Dico solo fra 10 virgolette, per tante ragioni che a una prima occhiata non saltano certo all’occhio. A prima vista, non direste mai che questo sia un piatto r i v o l u z i o n a r i o … eppure è così!
Innanzitutto, questo che vi propongo qui è un finto sugo, tutto invernale, così da ingannare l’occhio (e in certi casi, pure il palato!) e appagare quella voglia di classici piatti caserecci, che poco si scorgono fra le pagine virtuali dei foodies e oramai anche sulle nostre tavole con le tovaglie a scacchi bianco-rossi. 
Da un lato, devo proprio dirlo: meglio che siano occasionali questi sughi lussuriosi unti e bisunti, perché che siano di pelati o si passata, resta il fatto che il pomodoro è un frutto (ebbene sì, è un frutto!) tropicale (vi ricordate? Cristoforo Colombo… 1492…??), quindi la sua stagione è estiva, oltre ad essere una solanacea
Ovviamente, non mi tiro indietro se occasionalmente c’è da fare/mangiare una buona pizza con lievito madre, che senza pomodoro perde il suo perché. Ma, appunto, sono casi isolati.
In secondo luogo, e questa è la vera rivoluzione, gli ingredienti sono del tutto non-convenzionali: sono il frutto del duro lavoro e di una passione, quella per la naturalità, la sostenibilità e, ovviamente, la qualità. Altromercato ha lanciato da poco questa linea di prodotti del Solidale italiano: dalla pasta al vino, perfino squisite mandorle siciliane e birre artigianali (che presto impiegherò nella mia rubrica Veg&Beer), sono tutti prodotti nel rispetto delle materie prime, dei lavoratori e dei consumatori.
http://www.altromercato.it/solidale-italiano/il-manifesto/integrale
Carceri, cooperative sociali, terreni confiscati alle mafie, coltivazioni biologiche, sono solo alcuni dei fattori che rendono unico questo splendido progetto.
Infine, ma non meno importante, il gusto pieno e intenso di questi prodotti, di cui le giovane generazioni non hanno purtroppo memoria, ma anche quella dei più agés fa forse fatica a recuperare, diluita da troppi cibi insapore e senz’anima, rendono il pasto quotidiano un’esperienza più unica che rara, sicuramente autentica.

Pasta integrale al finto pomodoro

(sugo rosso di barbabietola e lenticchie)

1/2 barbabietola cotta a vapore
1 carota
1/2 cipolla
1 spicchio d’aglio
1 pezzo di sedano
1 foglia di alloro
3 cucchiai di olio evo
1/2 bicchiere di vino bianco secco (facoltativo)
1/2 l di brodo vegetale o acqua calda salata
prezzemolo fresco
sale qb
Preparare un trito abbastanza fine di sedano, carota, aglio e cipolla e farle soffriggerle nell’olio. Sciacquare le lenticchie e aggiungerle al soffritto. Lasciare sfrigolare qualche minuto, poi sfumare con il vino e lasciare evaporare. Aggiungere l’alloro e, se piace, anche un peperoncino. Portare a cottura con un mestolo di brodo caldo e lasciare stufare a fuoco medio-basso, aggiungendo brodo man mano che asciuga. 
A metà cottura, inserire la barbabietola tagliata a cubettini e continuare a stufare. In totale, ci vorranno circa 45 minuti. Quando le lenticchie sono morbide, spegnere il fuoco, eliminare l’alloro e frullare velocemente al minipimmer: vedrete che diventerà di un bel colore rosso scuro.
Rimettere in padella. A parte, lessare la pasta. Aggiungere un po’ dell’acqua di cottura per mantecare il sugo rosso e impiattare con una spolverata di prezzemolo fresco.
Ribadisco, un sugo così può ingannare non solo l’occhio, ma anche qualche palato! Funziona anche senza le lenticchie, ma così è più appagante, anche con quelle rosse va benissimo. Per aggiustare l’acidità, se proprio vogliamo farla sporca spacciandolo per pomodoro, io aggiungo un goccio di acidulato di umeboshi (oppure un aceto molto delicato). Se poi usate il basilico… chi vi sgama più!?!



 
Pasta al finto pomodoro: una rivoluzione

4 thoughts on “Pasta al finto pomodoro: una rivoluzione

  • Febbraio 27, 2015 at 7:04 pm
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    Cara Pata, ho ancora il solito problema, sul mio blog non si aggiorna il tuo! Comunque sono qui per dirti che questo piatto è formidabile, il tuo finto sugo è davvero una bella trovata!Riguardo ai prodotti del commercio equo, era ora che l'organizzazione rivolgesse lo sguardo anche all'Italia! 😉 Ottime scelte quindi, mangiare così fa bene alla salute e non solo.Baci.

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  • Febbraio 28, 2015 at 9:53 am
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    mmmm ufff non so proprio quale sia il problema, tutte le impostazioni del blog sono normali…. tenterò l'impossibile: rivolgermi all'assistenza di google! grazie Leti, buona domenica :*

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  • Gennaio 23, 2017 at 8:52 am
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    A distanza di qualche anno dalla pubblicazione di questa ricetta sul mio vecchio blog “PasticciPatapata”, mi è stato fatto notare che anche un’altra professionista, MaVi di Cucina Ecozoica, è arrivata all’elaborazione di un “finto sugo” senza pomodoro. La cito per dovere di blogger, precisando però che nessuna di noi due ha “allungato l’occhio” verso il blog dell’altra (non ci conoscevamo prima di oggi).
    Ecco il link in cui troverete un Finto sugo, un po’ diverso ovviamente rispetto alla mia versione: https://www.cucinaecozoica.com/cucina-ecozoica/sugo-veramente-finto-e-ragu-vegan-di-lenticchie-rosse-e-riso-rosso-selvaggio.php

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    • Gennaio 25, 2017 at 1:36 pm
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      Grazie per la gentile segnalazione e contenta di scoprire un blog pieno di ricette interessanti. E’ vero, il mio sugo invernale è un po’ diverso, non frullo le lenticchie, per fare un finto ragù addirittura!
      Ma condivido la motivazione di fondo pur non essendo macrobiotica: e cioè quello di usare i prodotti di stagione, d’inverno quindi anche i pomodori conservati dovrebbero essere usati con parsimonia (però da mediterranea non riesco a fare a meno dei pomodori secchi…). E’ per questo che come te mi sono industriata per trovare un sostituto del pomodoro, ma accompagnando la barbabietola con qualcosa di più saporito, e devo dire che il palato non se ne può lamentare!
      W i sughi invernali ri-evoluzionari!

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