I social, le radio, la TV, i negozi (quando sono aperti), le strade… Ovunque siamo, si percepisce un pensiero negativo sull’anno appena trascorso. Spesso a parole tutt’altro che pregevoli. Ne sono molto infastidita e vi spiego perché.

Innanzitutto, il karma: buttare veleno così nell’etere, gratuitamente per giunta, non può che rivoltarcisi contro presto o tardi. Le parole negative, i gesti insensibili, la violenza, le immagini crudeli… tutta energia negativa. Perché estenderli al mondo intero? Perché avvelenarci tutti?

Inoltre, proviamo a ricordare gli anni precedenti: nella nostra vita, quando mai nell’arco di un anno è stato tutto facile, tutto bello, tutto armonioso? Le difficoltà erano forse meno grandi, solo perché diverse da quelle degli altri? O forse il fatto che siamo accomunati da difficoltà simili per la stessa causa, significa che siano più grandi rispetto a quelle che abbiamo affrontato in passato?

E in ultimo vi invito a riflettere su questo: quanta parte di queste manifestazioni infelici è dettata davvero dal nostro risentimento, e quanta è influenzata dalle immagini che abbiamo visto ai telegiornali, dai numeri che ci propinano ogni sera, dalle parole morti, terapia intensiva, contagiati, complicazioni che sentiamo e leggiamo da un anno da mattina a sera, dai discorsi con amici e parenti, dal racconto di esperienze mai vissute in prima persona? Sicuramente qualcuno che ha vissuto sulla sua pelle una terribile esperienza, c’è. Personalmente, io non ne conosco. E’ difficile togliere il filtro, lo so. Ma proviamo a chiederci: per me e per la mia vita, quest’anno è stato così schifoso? E se la risposta è SI’ (ci può stare), perché non proviamo a ricavare una piccola lezione da quest’anno appena trascorso, invece di lamentarci e infierire contro mulini a vento?

Sento espressioni del tipo “Menomale che è finito quest’anno di m…” e non mi ci riconosco. Per me questo è stato un anno meraviglioso!

In ogni momento avevo mio marito a pochi metri di distanza e mi ha aiutato moltissimo in questo primo anno di vita di Samuel! Io e Diego abbiamo avuto il privilegio di assistere sempre ad ogni prima volta di nostro figlio: il primo dentino, il primo passo, la prima pappa, la prima risata, la prima tombola -e la seconda, e la terza… Abbiamo mangiato benissimo e abbiamo condiviso sempre tre pasti al giorno. Diego ha perso quei chili in più che non riusciva a smaltire da anni, senza nemmeno fare sport! Questa primavera abbiamo goduto di silenzio e aria pulita, nonostante viviamo in un punto incredibilmente trafficato, rumoroso e inquinato. I fiori del nostro giardino erano splendidi come mai lo sono stati, abbiamo pranzato all’aperto tutti i giorni e per la prima volta abbiamo sentito il canto degli uccelli che abitano i nostri abeti. Ho ascoltato non so quanti audiolibri e podcast, ho imparato tanto di tutto. Abbiamo visto raramente i nostri cari, è vero, ma mai come quest’anno ci siamo sentiti così uniti come famiglia. E ci siamo ricordati dell’importanza degli affetti.

Siamo sicuramente dei privilegiati per questi doni, non tutti sono stati così fortunati. Questo non vuol dire che casa nostra sia un idillio totale, né che non conosciamo difficoltà! Ma abbiamo scelto quali sono le cose a cui dare importanza, quelle da cui dipende la qualità della nostra vita, senza farci avvelenare dalla negatività gratuita.

Ecco quindi il mio augurio per l’anno che sarà, davvero sincero e con tutto il bene che posso provare:

guardiamoci più nel cuore e siamo più sinceri con noi stessi, cerchiamo di imparare dalle situazioni, soprattutto da quelle più brutte.

Auguri di cuore, da me e da Samuel!