Questa domenica ci siamo viziati con un tiramisù vegan alle nocciole… ma attenzione a come è fatto!
Dunque, la “colpa” è tutta della mia amica e collega Roberta di Nutrilamente, che con il suo tiramisù alle nocciole della settimana scorsa mi ha fatto venire una voglia irrefrenabile, proprio nel pieno dei miei fioretti alimentari che quest’anno riguardano proprio cioccolato e prodotti da forno (non posso eliminare tutti i grassi perché sto ancora allattando).
Perciò ho escogitato un tiramisù vegan, senza zucchero, senza cacao, senza caffé, senza neanche l’uso del forno per la base… ed è squisito!!! Scusate, ma quando ci vuole ci vuole, mi autocompiaccio del risultato!
Grazie quindi a Roberta, ma anche a Maura Bozzali -alias Ratatuja- perché ho usato la sua fantastica crema di miglio, con solo un paio di varianti per aggiungere la nocciola e renderla ancora più golosa, quasi da mascarpone!
TIRAMISÙ VEGAN ALLE NOCCIOLE
Con pan di spagna alla carruba cotto al vapore e crema di miglio
Per la base cotta al vapore:
300 g di farina di farro semintegrale
20 g di carruba
250 ml di latte di avena
50 g di olio di girasole
120 g di malto di riso
3 c di cremor tartaro
Un pz di sale
Se possibile, preparare sia la base che la crema il giorno prima.
Miscelare tutte le polveri e setacciare. A parte, emulsionare i liquidi sbattendo bene con una forchetta e poi incorporare. Versare in un piccolo stampo, circa 15cm a cerniera, collocare nel cestello della pentola a vapore e cuocere per 45 minuti. Lasciare raffreddare completamente.
Per la crema di miglio di Ratatuja con varianti*:
80 g di miglio
2 piccole mele Golden a cubetti
120 ml di panna di soia*
120 ml di succo di mela
2 C di farina di mandorle
2 C di crema di nocciole tostate*
1 C di sciroppo d’acero*
Mettere tutto in una pentola, eccetto la crema di nocciole e lo sciroppo d’acero, e portare a bollore. Cuocere 30 minuti, spegnere e frullare tutto per parecchio tempo, poi trasferire in un contenitore e lasciare raffreddare. Conservare in frigorifero almeno per qualche ora, meglio se tutta la notte.
Il giorno seguente, preparare una moka di caffé d’orzo, travasare in un piatto fondo e fare raffreddare.
Unire alla crema di miglio lo sciroppo d’acero e crema di nocciole e frullare ancora tutto. Se dovesse essere troppo densa, aggiungere un filo di bevanda vegetale. o di panna di soia. Tagliare la torta in 4 strati e fare il tiramisù alternando torta spennellata col caffè d’orzo, a crema di miglio e nocciole. Cospargere alla fine con polvere di carruba. aiutandosi con un setaccio.
Voilà, fioretto mantenuto, pancino soddisfatto! Ovviamente, non è un dolce adatto alla quaresima alimentare classica, dato l’ampio uso di materie prime grasse. Ma noi che festeggiavavo il compleanno della mia mamma, oltre al mio in ritardo, siamo super scusati!
